Di Giorgia Penna Pochi giorni fa si è conclusa la sessione nazionale MEP, progetto proposto annualmente, sotto modello di Parlamento Europeo, a tutte le terze della scuola. La situazione precaria che tutti siamo stati costretti a vivere ha certamente influito sul programma e sul normale svolgimento di questa manifestazione, ma al contempo ha saputo assicurare ai suoi partecipanti divertimento, riflessioni e soprattutto amicizie. Per quanto possa sembrare banale, c’è sempre un modo diverso di vedere le cose, qualcosa che spiani la strada e che la illumini, in modo che anche le situazioni più grigie possano offrire un ricordo di colore diverso. Abbiamo ipotizzato che anche un progetto come il MEP sarebbe potuto essere come “un parametro, un valore matematico per cui tutto si annulla”, e, in questo caso, la strategia per vedere pandemia e limitazione ai rapporti umani con occhi diversi, eliminando per un attimo il dispiacere della corrente situazione e la malinconia di un passato che...