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Recensione di DUNE

Di Alessio Grassi

Dune è un film del 2021 per la regia di Denis Villeneuve con colonna sonora composta dal celebre Hans Zimmer.


Il film è tratto dalla prima parte del primo romanzo della saga di libri omonimi.


La monumentale saga fantascientifica che ha poi ispirato tutte le opere del genere successive, come ad esempio Star Wars, aveva già ricevuto un adattamento che, lo abbiate apprezzato o meno, è stato un flop.


Questo ultimo adattamento però non solo è più fedele al romanzo, ma ha delle scene da mozzare il fiato e la trama è più accattivante.


Le vicende narrate sono ambientate in un futuro lontano di diversi millenni, in cui l’umanità si è espansa nell’universo creando un vero e proprio impero dove vi è, appunto, un imperatore e tante casate a capo di pianeti interi.


La storia inizia quando, per ordine imperiale, la casata degli Harkonnen, famiglia spietata a capo del pianeta Arrakis, unico corpo celeste produttore di spezia (merce molto importante), deve invertire il proprio dominio planetario con quello della sempre più popolare casata degli Atreides.


In soldoni questa è la trama iniziale, che si svilupperà però con eventi inaspettati. 

Il ritmo del film non è serrato come molti film d’azione moderni, ma non si può nemmeno definire lento in quanto semplicemente si prende il suo tempo per narrare l’incipit di questa epopea.


Trovo difficile trovare dei difetti oggettivi a quest’opera: la fotografia è semplicemente perfetta, riesci a sentire la sabbia che ti brucia la pelle, il disgusto nel vedere scene che capirete solamente guardando.

Hans Zimmer, compositore famosissimo, e che ha compiuto un sacco di grandi lavori, nonostante abbia teso a volte ad utilizzare un po’ troppo certi schemi in questo film è solamente da applaudire. La musica è perfetta per descrivere e accentuare la sensazione di sublime Kantiano, di essere delle formiche davanti agli enormi vermi del deserto, degli atomi davanti alle gigantesche navi spaziali. Percepisci la rabbia del popolo originario del pianeta Arrakis, i Fremen, in tutta la loro sete di vendetta.


La CGI e gli effetti speciali sfiorano la perfezione assoluta, e a parte una o due scene in cui il difetto si nota solo all’occhio di un esperto, il livello è altissimo.


La regia è ottima, sia nelle scene a terra ma soprattutto in volo; non appetibili per tutti i gusti le scene di combattimento, non per l'inefficienza del regista (assente) ma per la natura stessa dei combattimenti nell’opera letteraria, trasportati a mio parere in modo difficile da criticare sul grande schermo.


Ed a proposito dei grandi schermi, trovo che questo film sia da vedere possibilmente in sala; in quanto, senza uno schermo sufficientemente grande o nitido, ci risulta difficile apprezzare adeguatamente le spettacolari scene panoramiche.


Gli unici possibili difetti, se si volesse proprio trovare il pelo nell’uovo, sono certe scene o sequenze difficili da comprendere e da seguire, ma non lo trovo personalmente una vera e propria pecca in quanto è normale per la natura del film fantascientifico.


Insomma, consiglio questo film a chi ha un pomeriggio o una serata libera, MA con l’avvertenza del fatto che non deve essere preso alla leggera. Non pensate di andare a vedere un film superficiale: se avete intenzione di guardare quest’opera sappiate che non dovete essere (almeno non completamente) in un  mood svogliato, con il desiderio di una pellicola che scacci la noia.


Giudizio di gradimento personale: 9+   Giudizio di gradimento oggettivo: 9,5

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