Di Giorgia Penna e Sofia Verde
“Tutto il mondo è un teatro e tutti gli uomini e le donne non sono che attori: essi hanno le loro uscite e le loro entrate; e una stessa persona, nella sua vita, rappresenta diverse parti.”
- William Shakespeare
Il teatro è da sempre una forma d’arte basata su storie che si intrecciano, dando vita ad una unica: un luogo dove realtà e finzione si combinano, fino a confondersi in qualcosa di esclusivo, capace di stimolare emozioni e di far sì che ognuno ritrovi al suo interno una parte di sé, ispirandolo.
Da tempo il nostro Istituto si occupa di portare avanti un laboratorio teatrale, dove si possano trovare complicità, diletto e il proprio stesso essere.
Per quanto sembri un’antinomia, il progetto aiuta a “riporre la maschera” e a ritrovare il proprio posto e la propria essenza nello spazio; che parlino quindi gli attori:
“Dateci un’idea di cosa si fa in questo laboratorio.”
Santo, esperto di teatro con Cristina: “Come in tutti i laboratori qui si sperimenta, si creano “esperimenti umani”, con i corpi nello spazio e in relazione tra loro. Si potenzia la voce e la parte creativa di sé. Utilizziamo il teatro come strumento per conoscere più a fondo la nostra personalità e gli altri, per creare un gruppo molto partecipativo e unito, all’interno del quale poi nascono forti amicizie e grazie al quale si fanno scoperte meravigliose che poi si traducono in azioni artistiche. ”
1) "Perché avete scelto di iscrivervi?”
Vittorio Lorenzo Vaccari: “Volevo provare qualcosa di nuovo: era un’esperienza particolare che avevo affrontato durante le medie, era un percorso che mi era piaciuto, quindi ho deciso di iscrivermi”
Matteo Luisi: “Mio fratello maggiore aveva fatto un paio d'anni di teatro al Tassoni ed ero curioso di sapere cosa ci trovasse... non ho idea del perché ho deciso di rimanere dopo la prima lezione (che mi ha sconvolto non poco), ma è stata la scelta giusta, in fin dei conti.”
Sebastiano Ricci: “Mi trovavo con tante possibilità all’interno di un liceo che offriva tanti progetti e volevo fare qualcosa. Ho scelto teatro perché mi sembrava interessante e lo avevo già fatto alle medie, quindi volevo provare. ”
Asia Zanoli: “Da tempo volevo provare a fare un corso di teatro, e quando in prima è arrivata la comunicazione ho deciso di prendere la palla al balzo e di iniziare.”
2) “Cosa vi piace del teatro?”
Matteo Luisi: “Amo recitare perché permette di essere qualcosa di diverso da sé, mentre al contempo aiuta a far capire meglio chi si è. Amo l'esagerazione della messa in scena, che libera la mente da ogni peso anche se solo per un po' di tempo. Infine adoro la sensazione prima e dopo uno spettacolo (se lo si vive nel modo giusto, sia da spettatore che da attore).”
Lea Daidone: “Il teatro crea un ambiente molto accogliente. Non c'è competizione e ognuno risulta semplicemente utile per quello che è. Facendo teatro ho incontrato tante persone tutte diverse l'una dall'altra, e non ce n'era mai una che non arricchisse in qualche modo il laboratorio grazie alla sua personalità.”
Alice Zanasi: “Del laboratorio teatrale al Tassoni mi piace molto il clima non giudicante che c’è, ossia il sentirsi liberi di essere e di fare qualsiasi cosa si voglia perché tanto nel laboratorio si è sempre ben accetti: ogni idea è veramente valida e non è una frase fatta. Puoi essere te stesso al cento per cento, senza sentire la pressione sociale. Un’altra cosa che mi piace sono gli insegnanti simpaticissimi, in grado di fare il loro lavoro e soprattutto di mettere a proprio agio, e in qualche modo di insegnare il concetto di recitazione, tramite metodi non classici: non facciamo drammaturgia o storia del teatro, è una forma di espressività particolarmente primordiale. Si trovano molta verità e genuinità in quello che si fa. Si crea una famiglia e quando questo succede tutto diventa più bello.”
Ester Zanasi: “E’ un posto dove ci si può esprimere senza essere giudicati e si crea subito una grande famiglia, ci si trova molto bene con tutti e soprattutto aiuta tanto a scaricare lo stress della giornata o della settimana.”
3) “Qual è il vostro rapporto con la recitazione?”
Vittorio Lorenzo Vaccari “Il mio rapporto con la recitazione è molto particolare, nel senso che ho sempre avuto il “timore” delle persone, quindi recitare mi aiutava, soprattutto nell’interagire. Poi ho sviluppato la passione del teatro, mi sono iscritto ed ora semplicemente è un modo per sfogarmi per esprimere quello che sono e quello che voglio essere, con le mie idee.”
Sebastiano Ricci:“Personalmente la recitazione a teatro la vedo come un metodo per fare qualcosa di artistico, che possa ispirare gli altri ma anche me stesso. La recitazione è qualcosa che svolgiamo tutti noi a livello quotidiano: c’è chi mette una “maschera” e chi ha delle abitudini che comunque sono diventate parte di una “recitazione giornaliera”.”
Alice Zanasi: “Del teatro mi piace poter pensare che mi rende libera, quindi il mio rapporto con la recitazione è proprio questo: una reciproca possibilità di libertà di espressione a trecentosessanta gradi. Io permetto al teatro di esprimersi perché gli offro il mio corpo e la mia voce ed anche viceversa. ”
4) “Nella vostra personale opinione, il teatro ha dei vantaggi? Se sì, quali?”
Ester Zanasi: "Assolutamente sì, tantissimi: in primo luogo aiuta ad aprirsi, soprattutto se una persona è introversa, fa tirare fuori quelle parti di sé che non si conoscono appieno. E’ proprio un lavoro di confronto con sé stessi e con gli altri: si impara ad osservare le persone. E’ un momento di svago che non è da sottovalutare."
Esmeralda Passamonte: “Quando recitiamo siamo obbligati ad osservare noi stessi. È proprio grazie al teatro che ho assunto grande consapevolezza di me, sia sul piano fisico imparando a muovermi e riempire lo spazio, che psichico mettendo costantemente alla prova la convinzione nelle mie parole, qualunque esse siano. In teatro, come nella vita, siamo costretti a venire allo scoperto perché non c'è modo di nascondersi quando si è da soli davanti ad un pubblico. È un utile esercizio per il coraggio.”
Lea Daidone: “Assolutamente , per cominciare permette di conoscere persone nuove. Grazie al teatro della scuola sono entrata in un bellissimo gruppo di persone e mi sono fatta molti amici.
In aggiunta, il teatro costringe ad esprimersi ed ad aprirsi verso gli altri, e questo può aiutare moltissimo per superare la timidezza e le proprie insicurezze.
E ultimo, ma non per importanza, il teatro puó essere davvero molto divertente.”
5) Servono delle abilità particolari per partecipare al laboratorio di Teatro?
Asia Zanoli: “Per partecipare al corso non serve essere degli attori professionisti! Basta aver voglia di sperimentare con la mente, con il corpo e soprattutto di divertirsi e mettersi in gioco.”
Esmeralda Passamonte: “Qualità particolari? Assolutamente sì! Bisogna essere dei gran bugiardi, ma fortunatamente in quanto umani lo siamo un po' tutti, in fondo.”
Alice Zanasi: “No, l’unica cosa che serve è avere la voglia di farlo che deriva da un bisogno di mettersi in gioco, di svincolarsi dai pesi, di sciogliere la tensione oppure dal desiderio di imparare a recitare, di poter essere sé stessi senza maschera almeno due ore alla settimana. Il farlo non deriva da conoscenze pregresse della persona, non deve esserci nulla che qualcuno sappia già per potere iniziare teatro.”
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