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Un anno in musica: i trip mentali dopo l’ultimo maggio tassoniano


di Vincenzo Rosa

Bella per te, beh innanzitutto grazie che hai aperto questo articolo… 

Si lo so che probabilmente ci sei finito per sbaglio, però ritengo già un traguardo che tu abbia letto fino a QUI…

Beh dato che sei arrivato più o meno alla seconda/terza riga di ‘sto insieme di caratteri, che sta prendendo progressivamente la forma di un articolo, allora vuol dire che:

o non sai proprio cosa fare (allora caro mio sei in buona compagnia) 

oppure ti interessa leggere quello che ha da dirti un ragazzo di quinta il quale ha da poco finito di vivere il suo ultimo maggio Tassoniano (si spera).

Ok è ora che arrivi al sodo altrimenti tu, sì proprio tu, unico superstite dopo questo preambolo iniziale, lasci solo il me del futuro a leggere questo arti…. insieme di pensieri buttati un po’ a caso.


Allora, facendo una rapida analisi degli ultimi viaggioni mentali che mi sono fatto mentre fissavo gli appunti di qualche materia sperando che le nozioni entrassero in testa tipo per osmosi, credo che uno dei più sensati da raccontare sia il bilancio di quest'ultimo anno tassoniano.

Lo so, il solito scontato resoconto del ragazzo di quinta di turno non è mai piaciuto nemmeno a me… Ma è per questo che ho deciso di affrontarlo in maniera un pochino diversa, ovvero attraverso una serie di canzoni che mi hanno accompagnato lungo questo anno che è stato senza dubbio difficile ma, anche per questo, memorabile.


Bene partiamo dagli esordi di questo anno che possono essere ben riassunti dal primo minuto di 

Can’t Stop dei RHCP

Insomma tanto hype per il ritorno in classe a cui è tuttavia seguito un periodo un po’ vuoto, in cui si era un po’ tutti impacciati perché bisognava ri-adattarsi alla nuova “quotidianità”. Poi con calma arrivano la voce e la batteria e, aspettando ancora un po’, entra anche il basso che dà quel senso di apparente completezza che si respirava in ottobre. Questo, però, rimane sempre un po’ precario come anche la strofa della canzone che rimane sempre un po’ frammentata e “saltellata”. 

Can’t stop si risolverebbe in un bel ritornello melodico dove Flea, il bassista, smette di slappare (la definizione tecnica la trovi su internet… comunque è quella tecnica che fa in modo che le note del basso siano molto stoppate, “asciutte” e distanziate) per andare su suoni più lunghi e “rassicuranti”… Ma il novembre tassoniano di quest’anno non è stato un tanto un progresso quanto più un regresso verso la DaD.


Il mood del mio periodo metà Novembre - fine vacanze di Natale può essere pertanto rappresentato dalle note di In Vento dei Pinguini Tattici Nucleari

È infatti proprio in quel periodo che ho iniziato ad ascoltare questa band che in passato non mi aveva mai attirato molto, ma che tutti apprezzavano (forse proprio per questo non mi aveva mai interessato).

Tutto è iniziato una di quelle sere quando, dopo le solite 10 ore al computer tra lezioni online e studio pomeridiano, andavo a fare allenamento in taverna o in giardino, con l’immancabile aiuto della mia playlist che spaziava da Buffalo Soldier di Bob Marley a Anastasia di Slash passando per L’uomo Nero di Brunori Sas.

Arrivando al sodo, finita la playlist è partita In Vento dei PTN per il fatto che Apple Music ha introdotto questa fantastica modalità che ti propone dei pezzi in funzione dei brani che hai già nella tua libreria, dopo che ha finito di riprodurre i tuoi.

Eh niente, è andata a finire che nell’arco di un paio di giorni ho ascoltato tutto l’album Il re è nudo e mi è piaciuto un sacco.

Insomma in quel periodo in cui mi mettevo alla scrivania verso le 7:30 di mattina e mi staccavo dal computer verso le 7:30 di sera per andare a fare qualcosa di diverso dallo studio, che nella maggior parte dei casi era suonare, i Pinguini erano un po’ quella leggiadra e vitale colonna sonora che dava un un po’ di colore e brio a quelle mattinate dove era veramente difficile stare attenti e in un attimo si finiva a guardare Instagram o a suonare l’ukulele tra una lezione e l’altra (e anche in mezzo).

 

Ed è così che in questa maratona a tappe musicali siamo arrivati alle soglie del secondo quadrimestre. 

Un secondo quadrimestre che si è aperto con un’estrema incertezza sul nostro futuro scolastico e con il pensiero dell’università che iniziava a diventare sempre più insistente.

Ed è proprio in questo periodo super pieno di verifiche, interrogazioni e domande senza troppe risposte che ho trovato il mio centro musicale di gravità momentanea in una mia conoscenza estiva, forse un po’ accantonata, cioè Vasco Brondi (non è un errore si chiama proprio così, il Rossi non ha ancora suscitato troppo la mia attenzione).

La canzone di metà gennaio - vacanze di Pasqua è quindi La terra, l’Emilia, la luna di Vasco Brondi e un po’ tutta la compilation 2008-2018 Tra la via Emilia e la via Lattea.

Canzoni che erano diventate una vera e propria boccata d’aria in un periodo in cui i pomeriggi erano diventati delle lunghe apnee di studio in cui non riuscivo quasi più a trovare il tempo per suonare il basso o la batteria o qualsiasi cosa che potesse produrre un suono.

Adesso voi pochi che mi state leggendo starete sicuramente pensando “chissà quanta roba da studiare c’è in quinta?!” e sarete tipo stra impanicati. Spero non sia così, però, nel caso, ci tengo a precisare che non c’è nulla di cui preoccuparsi; è chiaro che il carico di studio ci sarà, ma in anni canonici il peso “psicologico” di questo sarà sicuramente minore. Credo di constatare qualcosa abbastanza appurato da tutti quando dico che studiare in DaD è più complesso perché, detta fuori dai denti, c’è meno sbatti di fare le cose quando si è chiusi in casa.


Bene, torniamo a noi… Finiamo questo articolo che sta diventando spropositatamente lungo con l’ultima fase di questo anno, ovvero dalla fine delle vacanze di Pasqua a fine maggio. Insomma il delirio tassoniano quando tutti i prof hanno bisogno di voti e fanno verifiche e, in più, in quinta ti devi preparare anche per le fantastiche interrogazioni su tutto il programma in vista dell’esame.

In questo periodo gli artisti che mi hanno accompagnato sono stati Vasco Brondi, Gio Evan, gli Eugenio in via di Gioia e una vecchia conoscenza del Tassoni, ossia Niki Poppi e la sua ciurma.

Di Vasco vi ho già parlato, gli Eugenio e Gio non li ho ancora approfonditi molto quindi vi dico due parole su una scoperta pazzesca delle nostre parti cioè Tick Session Mountain Blues di Niki Poppi.

Diciamo che è una delle tracce dell’album che mi piace di più perché è un bel po’ ignorante (ma contemporaneamente molto curata a livello musicale), che era un po’ quello che ci voleva in quest’ultimo periodo. Inoltre parla in maniera più o meno scherzosa della vita in montagna quindi era inevitabile che attirasse la mia attenzione.

Quello che, però, l’ha resa per me unica è il fatto che, più che una canzone, assume il taglio di una Jam session (in breve gente che suona improvvisando… un po’ come al Tass Day degli anni passati) che è un po’ forse la vera essenza della musica, cioè quello di imbracciare uno strumento, suonare qualcosa di bello e, soprattutto, farsi due risate.

Insomma quello che solo la musica dal vivo può dare e che in questo periodo è la cosa che manca di più.


In tutto questo non vi ho ancora parlato dell'esame e magari, qualcuno che aveva iniziato a leggere questo articolo solo per questo ora è rimasto deluso…

Provo a rimediare a questa mia omissione scrivendovi che non vi ho parlato della maturità per il semplice fatto che non credo sia necessario preoccuparsene troppo. Lo so, anche io all’inizio di quest’anno ero convinto che l’esame sarebbe stato il mio chiodo fisso. Ma vi posso assicurare che non è così; o meglio non è l’esame che si fa a partire da metà giugno quello che susciterà tutta l’ “””””ansia”””””” caratteristica della quinta superiore.

Sono convinto infatti che buona parte della maturità ce la si giochi durante tutti e i cinque gli anni e che l’esame in sé sia “solo” l’ultimo mattoncino da mettere sulla nostra torre di Jenga: 

se le fondamenta (gli anni passati) sono stabili allora il rischio di far cadere la torre con quest’ultimo mattoncino sarà veramente veramente basso; al contrario, se le fondamenta sono sbilenche, allora anche il minimo errore involontario potrebbe far crollare la nostra torre.


Ok, credo di essere stato abbastanza prolisso in questo mio primo e ultimo articolo su Elemento38, concludo con una lista di alcune canzoni che, oltre a quelle sopra citate, sono state una bella scoperta di quest’anno.

Bella per voi,

Vinci.


Canzoni:

  • Il mondo si divide –Brunori Sas 
  • Hylife –Marcus Miller 
  • Secondo me –Brunori Sas 
  • Sotto il Cielo – East Sunset
  • Mistica – Vasco Brondi
  • Sudowoodo –PTN
  • I Do –Aloe Blacc
  • Shot in the dark –AC/DC
  • Pula –PTN
  • Noi non ci saremo –Francesco Guccini
  • Cattive Stelle –Francesca Michielin
  • Albero – Eugenio in via di Gioia
  • Il povero Cristo –Vinicio Capossela
  • Il Conformista –Giorgio Gaber
  • Appunti verso la fine del Mondo –The Sun
  • Introspezione –Gio Evan
  • Il Sentiero degli Dei –Vasco Brondi
  • Non vedo l’ora di abbracciarti – Eugenio in via di Gioia
  • Zitti e Buoni –Maneskin


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