di Ludovica Marzano
La casa di carta è una serie televisiva spagnola ideata da Alex Pina. Dopo essere stata acquistata da Netflix, ha visto un aumento considerevole delle visualizzazioni, tanto da essere considerata la serie più vista su Netflix nel 2020. Trama: Le prime due stagioni si basano sulla grande rapina ideata dal personaggio protagonista, “Il professore”, che ha intenzione di occupare la Zecca di Stato con la sua banda, per stampare milioni di banconote e scappare con il bottino. Il professore ha considerato ogni minimo dettaglio e ogni tipo di problema che i suoi compagni potrebbero incontrare durante la rapina; lui si limiterà a controllare dall’esterno la situazione dentro la banca, all’interno della quale ha posizionato centinaia di telecamere, in modo da poter aiutare la banda. I criminali sono stati scelti accuratamente dal Professore, e indossano una tuta rossa e la maschera di Salvador Dalí. Ai rapinatori sono stati assegnati dei nomi di città, per non rivelare le loro identità: Tokyo, Mosca, Berlino, Denver, Rio, Nairobi, Helsinki e Oslo.
I personaggi:
Il professore: è la mente che conduce i rapinatori nel piano. Ha messo in atto il piano progettato dal padre ed è il fratello di Berlino.
Tokyo: è la voce narrante della serie,ha una relazione con Rio, ha un carattere fortissimo ed è molto impulsiva.
Mosca: è un noto scassinatore ed è il padre di Denver.
Berlino: ha un marcato senso dell’onore e una forte personalità, tanto da essere stato scelto dal professore per assumere il comando nella rapina. È il fratello del Professore.
Nairobi: nota falsaria e spacciatrice. Ha un figlio non riconosciuto a cui vorrebbe donare tutto il denaro della rapina. Ha un carattere ottimista e determinato.
Rio: è un programmatore informatico, esperto di computer sin da piccolo. Si occupa dei problemi tecnici durante la rapina. Ha una relazione con Tokyo.
Denver: figlio di Mosca, ha seguito le orme del padre. In passato è stato uno spacciatore, con la tendenza verso la violenza. Inizierà ad avere una relazione con un ostaggio.
- Raquel Murillo: è l’ispettore che si occupa delle negoziazioni con il Professore durante la rapina alla Zecca.
Il successo:
L’immedesimazione: in questa serie tv, lo spettatore passa dalla parte dei cattivi, in questo caso i rapinatori, dato che il focus principale è su di loro. Inoltre, in varie situazioni si percepisce che non vogliono fare del male a nessuno, anzi. Poi, nella maggior parte dei momenti è la stessa polizia a “fare dei torti” ai criminali, cosa che si vedrà in particolare modo nella terza stagione.
Il meccanismo a sorpresa: una caratteristica di questa serie è la continua sorpresa, che lascia ogni volta chi guarda senza parole. Inoltre, vi sono anche molti flashback, in particolar modo sulla vita passata dei rapinatori, cosa che fa affezionare sempre di più lo spettatore ad ogni membro della banda.
La tensione continua: la “Casa di Carta” ha una storia ricca di tensione e di aspettativa. Questo è un altro dei motivi sul perché l’osservatore sia così spinto a proseguire con gli episodi della serie.
Le citazioni: questa serie è ricca di citazioni e riferimenti culturali, che si possono trovare in citazioni dirette, in dialoghi tra i personaggi, oppure indirette, con suggestioni estetiche o narrative. Ecco alcuni esempi:
“Le prime volte sono speciali, uniche. Però le ultime volte non hanno paragone, non hanno prezzo. Il fatto è che la gente, di solito, non sa che lo sono” -Berlino
“Quello che non vediamo ci condiziona più di quanto pensiamo. Quello che non vediamo è quello che alla fine più ci ossessiona” -Tokyo
“Potresti realizzare tutti i tuoi sogni senza far del male a nessuno”- Il Professore
“Se adesso ci comportiamo come topi in trappola loro ci colpiranno di nuovo, uno a uno. E c’è solo un modo per evitarlo. Affrontarli” - Il Professore
Questa serie è, a mio parere, la più particolare e coinvolgente mai prodotta da Netflix, quindi, se non l’avete ancora vista, ve la consiglio vivamente, perché è stata quella che mi è piaciuta di più di tutte quelle che ho visto.
Spero di avervi “convinti” a vederla e spero che l’articolo, magari anche a chi l’ha già vista, sia piaciuto.
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