di Ludovica Marzano
Già prima della pandemia era in atto il cambiamento di stile d’acquisto, visto che la stragrande maggioranza delle vendite si era spostata sui canali di compera online. Con l’avvento del virus questo fenomeno non ha fatto altro che accelerare: ad esempio, nei mesi di lockdown, l’unico modo per acquistare beni non di prima necessità era comperarli su siti online.
Infatti, i negozi “tradizionali” stanno passando un momento di grave crisi delle vendite, siccome comprando online si hanno grandi vantaggi, come il prezzo notevolmente più basso, oppure la consegna direttamente a casa. Quindi, i negozianti stanno cercando nuovi mezzi per attrarre i clienti, offrendogli una vera e propria esperienza all’interno dei punti vendita: un esempio potrebbe essere una consulenza più professionale, aiutando il cliente nelle sue scelte, oppure offrire agli acquirenti dei piccoli omaggi. Tutti questi accorgimenti vanno a favore dei negozi “fisici”, perché sono cose che non possono essere fatte online.
Inoltre, anche la pubblicità dei negozi è cambiata, trasferendosi da giornali e cartelloni pubblicitari ai social, come Instagram e TikTok: in questo modo la maggior parte dei negozianti riesce a catturare l’attenzione delle persone online. Infatti, molti brand vengono pubblicizzati tramite gli influencer via social, facendo sì che chi segue tali persone possano venire a conoscenza di negozi o marche fino ad ora sconosciute. Queste sono solo alcune delle tante strategie utilizzate dai negozi per cercare di incrementare le vendite.
Poi vi è una sorta di “integrazione” tra il comprare online e in negozio, visto che moltissime persone sono soliti guardare online i prodotti per poi andarli a comprare in negozio, in modo da farsi un’idea prima di acquistare una certa cosa e provarla, con piena consapevolezza.
Invece, in Francia è nato un movimento per boicottare Amazon per il Natale, in modo da far guadagnare i negozianti francesi con i regali, e non il proprietario di Amazon, Jeff Bezos, che nell’anno della pandemia ha visto aumentare notevolmente i suoi profitti. Gli esponenti della sinistra francese e la sindaca di Parigi hanno lanciato questa petizione poco tempo fa, impegnandosi in un #NataleSenzaAmazon, che va a favore dei proprietari dei negozi.
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